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Codici di Comportamento dei Dipendenti

Codici di Comportamento dei Dipendenti

Descrizione

Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni

Lo statuto dei lavoratori prevede che le norme disciplinari (infrazioni, sanzioni e procedure) debbano essere portate a conoscenza dei lavoratori mediante l’affissione in un luogo accessibile a tutti.

L’art. 68, c. 2 del D.lgs. 150 del 27.10.2009 (attuazione della legge delega 15/2009), in materia di norme disciplinari, ha previsto che la pubblicazione sul sito istituzionale dell’amministrazione dei documenti sottoelencati equivale alla loro affissione presso l’ingresso della sede di lavoro.

Circolare Funzione Pubblica n. 14 del 23.12.2010, OGGETTO: d.lgs. n. 150 del 2009 – disciplina in tema di infrazioni e sanzioni disciplinari e procedimento disciplinare – problematiche applicative.

L’art. 17 del DPR 62/2013 prevede la pubblicazione del Codice di Comportamento sul sito internet istituzionale e sulla rete intranet.

  • D.P.R. del 16 aprile 2013, n. 62 – Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
    (GU n.129 del 4-6-2013)
  • D.P.R. del 13 giugno 2023, n. 81 – Regolamento concernente modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. (GU n. 150 del 29-6-2023)

Codice di Comportamento dei Dipendenti del MIM

DM 30 giugno 2014, n. 525

Con decreto ministeriale 30 giugno 2014, n. 525 è stato approvato il Codice di Comportamento dei dipendenti del MIUR, che, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 54 del D.Lgs. n. 165/2001 così come sostituito dall’art. 1, comma 44 della L. 190/2012 recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica Amministrazione”, integra e specifica il Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici di cui al DPR n. 62/2013.

Le norme contenute nel Codice si applicano a tutto il personale dipendente e in servizio presso il MIUR (Amministrazione centrale e periferica), ivi compreso quello con qualifica dirigenziale, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato, a tempo pieno e a tempo parziale, nonché il personale comandato. I doveri di comportamento e gli obblighi di condotta del Codice si applicano, inoltre, ai collaboratori o consulenti con qualsiasi tipologia di contratto o incarico a qualsiasi titolo, ai titolari di organi e incarichi negli uffici di diretta collaborazione del Ministro; ai dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo di imprese e ditte fornitrici di beni o servizi in favore dell’amministrazione e che svolgano la propria attività all’interno del Ministero o presso gli USR.

La violazione degli obblighi previsti dal Codice integra comportamenti contrari ai doveri d’ufficio ed è fonte di responsabilità disciplinare nonché, nei casi previsti, di responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile.

Scarica i file:
DM 30 giugno 2014, n. 525 (formato .pdf scansionato 1 MB)
Codice di comportamento (.pdf 133 KB);
Relazione illustrativa (.pdf 3 MB)

Si pubblica inoltre la raccolta delle normativa vigente in materia disciplinare e di comportamento dei dipendenti della P.A.:

Come noto, il recente D. Lgs 75 ha introdotto ulteriori modifiche ed integrazioni al T.U. 165/2001.
Numerose, in particolare, sono le novità concernenti il rapporto di lavoro ed il procedimento disciplinare.
Di particolare rilievo risultano essere:
a) i nuovi termini del procedimento disciplinare;
b) l’espressa previsione della competenza dei dirigenti scolastici nell’irrogazione di sanzioni fino alla sospensione per 10 giorni;
c) doverosità delle comunicazioni all’Ispettorato per la funzione pubblica, con un esplicito richiamo legislativo. In riferimento alla lett. a) si elencano, qui di seguito, i termini del procedimento disciplinare come riformati: la contestazione d’addebito deve avvenire con immediatezza, o comunque non oltre 30 giorni dalla conoscenza dei fatti; il dipendente è convocato per l’audizione a sua difesa con preavviso di almeno 20 giorni; il procedimento disciplinare si conclude, con archiviazione o sanzione, entro 120 giorni dalla contestazione d’addebito.
Non sussiste dunque più la precedente differenziazione dei termini del procedimento in funzione dell’organismo procedente.
In riferimento alla lett. b) si richiama l’attenzione, in particolare, sull’introduzione del comma 9-quater nell’art. 55 bis, che attribuisce, eliminando definitivamente ogni dubbio interpretativo, la competenza del procedimento disciplinare, per le infrazioni per cui è prevista l’irrogazione di sanzioni fino alla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione per dieci giorni, al responsabile della struttura in possesso di qualifica dirigenziale.

  • D.Lgs. n. 116 del 20 giugno 2016 che apporta modificazioni all’articolo 55-quater del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 relativamente alla “falsa attestazione della presenza in servizio”

 

 

 

 

 

 

 

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